

Dopo la rivoluzione della Generative AI, che ha cambiato il modo di creare contenuti e interagire con le macchine, il 2025 segna l’inizio di una nuova era: quella Agentica.
Un’evoluzione silenziosa, ma profonda che introduce un interrogativo cruciale per il mondo del fashion e del lusso: siamo pronti a collaborare con intelligenze digitali capaci non solo di rispondere, ma di decidere, pianificare e agire in autonomia?
Gli agenti AI rappresentano il passo successivo nell’evoluzione dell’intelligenza artificiale. Basati su modelli linguistici avanzati (LLM), non si limitano più a generare testi o dialoghi, ma sono in grado di percepire il contesto, definire obiettivi, pianificare azioni e imparare nel tempo.
Gli agenti AI non reagiscono semplicemente a un input, ma possono orchestrare interi flussi di lavoro, conservare memoria e adattarsi dinamicamente. Il loro nucleo si compone di tre elementi fondamentali:
A questi si aggiungono la memoria contestuale e la possibilità di cooperare in sistemi multi-agente, dove più intelligenze specializzate collaborano per obiettivi comuni.

Nel fashion
retail, dove l’esperienza d’acquisto è parte integrante del valore del brand,
gli agenti AI aprono scenari inediti. Rispetto ai chatbot tradizionali, gli agenti sono in grado di mantenere
il contesto, comprendere richieste complesse, interpretare immagini e di
adattarsi alle preferenze del cliente in tempo reale.
Nel retail gli
agenti possono guidare percorsi d’acquisto personalizzati, gestire resi o
proporre articoli coerenti con lo stile di un utente partendo da una foto, il
tutto tramite un dialogo fluido e naturale.
È il conversational
commerce nella sua forma più evoluta. Le prime aziende che lo hanno
adottato registrano fino al +5% di aumento nel Revenue Per Visitor,
grazie a interazioni più fluide e coinvolgenti.
Gli agenti non sostituiscono l’uomo: lo potenziano. Possono supportare il personale di vendita con informazioni in tempo reale, suggerimenti mirati e automazione delle attività amministrative. Il risultato è un lavoro più efficiente, non meno umano”.
La stessa logica si estende al mondo IT, con code agents come Gemini Code Assist che automatizzano test e documentazione, riducendo costi e tempi di sviluppo.
Nel back-end, gli agenti AI stanno cambiando il modo in cui si gestiscono vendite, domanda, scorte e supply chain. Non sono più strumenti passivi, ma esecutori intelligenti di workflow, capaci di adattarsi in tempo reale al contesto aziendale.
Il risultato: processi più snelli, precisi e reattivi, dal procurement al supporto dei team internazionali.
Una tecnologia tanto
avanzata necessita di fondamenta solide. Il cloud è la spina dorsale dell’AI agentica: tra gli strumenti emergenti spicca l’Agent
Development Kit (ADK): una suite open source che permette di progettare e
testare agenti multi-ruolo integrabili con modelli generativi (come Gemini) e
piattaforme di orchestrazione come Vertex AI.
L’ADK consente di
combinare logica deterministica e capacità generative, unendo la
solidità del software tradizionale alla flessibilità dell’intelligenza moderna.
Più autonomia
significa anche più responsabilità.
Un errore in un sistema
multi-agente può compromettere un intero processo: per questo, serve un
approccio security by design, basato su logiche “zero trust”, controllo
dei dati sensibili e supervisione umana costante.
Al tempo stesso, è fondamentale vigilare su bias
e comportamenti emergenti, garantendo trasparenza e affidabilità.
L’integrazione
degli agenti AI richiede un cambio culturale. Le aziende dovrebbero adottare un approccio
graduale, partendo da casi d’uso ad alto valore e investendo in formazione del
personale , per costruire su dati affidabili e processi ben governati.
La scelta delle
tecnologie, LangChain, LangGraph o ADK, dipende dal livello di controllo e
dalla complessità degli scenari operativi.
L’Era Agentica
non segna la fine del lavoro umano, ma la sua evoluzione. Gli agenti non
sostituiranno la creatività e l’empatia delle persone, ma renderanno il lavoro
più interessante e strategico.
Il futuro del
fashion retail sarà quello di una collaborazione intelligente tra persone e
AI, una co-evoluzione che trasformerà la tecnologia in leva di innovazione,
valore e crescita sostenibile.
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