27 May 2025
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Aniello Conte
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Pubblica Amministrazione e Intelligenza Artificiale: un’alleanza che parte dalla transizione digitale

 

Perché la Pubblica Amministrazione deve rafforzare le basi della trasformazione digitale per valorizzare al meglio il potenziale dell’Intelligenza Artificiale


Ragazzo con tablet in mano che guarda in macchina

Negli ultimi due anni, l’intelligenza artificiale nella Pubblica Amministrazione è diventata un tema centrale nel dibattito sulla transizione digitale. Con l’avvento del PNRR e degli avvisi di PA Digitale 2026, molti Enti locali, inclusi i Comuni più piccoli, avevano finalmente intrapreso un percorso strutturato verso la modernizzazione. Tuttavia, l’entusiasmo generato dall’arrivo di strumenti come ChatGPT ha spostato troppo rapidamente il focus sull’AI come soluzione a tutti i problemi, rischiando di compromettere il consolidamento delle basi digitali necessarie. 

L’introduzione dell'AI Act, della Strategia Italiana per l’Intelligenza Artificiale e del Piano Triennale 2024-2026 ha sicuramente fornito un quadro di riferimento, ma adottare l'intelligenza artificiale senza infrastrutture adeguate e competenze consolidate può rivelarsi rischioso. È quindi fondamentale un “back-to-basics”: prima di accelerare, bisogna costruire solide fondamenta digitali. 

PNRR e PA Digitale 2026: un approccio integrato è la chiave

 

Nonostante molti progetti siano già stati avviati, è importante che gli Enti locali considerino gli avvisi di PA Digitale 2026 come parte di un progetto di digitalizzazione integrato e non come una serie di adempimenti isolati. Un approccio organico permette di creare un vero ecosistema digitale, favorendo l'interoperabilità tra i software, grazie anche all’utilizzo di API moderne. 

Ad esempio, l’integrazione di pagoPA con i gestionali di contabilità e dei servizi online è essenziale per evitare rallentamenti, errori e inefficienze. Solo coordinando tutti i sistemi sarà possibile sfruttare al massimo le risorse del PNRR, preparando il terreno per l'implementazione futura dell'intelligenza artificiale nella PA. 

Aula di un corso con molta gente che ascolta uno speach
 

Digitalizzazione dei processi: l’importanza di un approccio end-to-end

 

La transizione digitale non significa solo migrare dati o adottare nuovi software. È un cambiamento organizzativo profondo che richiede la riprogettazione completa dei processi in chiave digitale. 

Pensiamo alla gestione delle istanze dei cittadini: ogni fase, dalla presentazione alla conclusione, dovrebbe essere automatizzata e integrata in un flusso continuo, senza interruzioni o passaggi cartacei.

Un
approccio end-to-end consente non solo di velocizzare le pratiche, ma anche di aumentare precisione, efficienza e trasparenza, preparando i processi ad accogliere strumenti di automazione e AI. 

Gestione documentale e metadati: pilastri della digitalizzazione

 

Un altro aspetto critico riguarda la gestione documentale. Troppi Enti locali sono ancora lontani dal rispetto delle Linee Guida AgID sulla formazione e conservazione dei documenti digitali. Questo deficit non solo limita l’efficienza, ma ostacola anche l’applicazione dell’AI. 

I metadati, in particolare, sono fondamentali: consentono di organizzare, cercare e analizzare i documenti in modo efficiente, supportando l'automazione e la protezione dei dati. Una gestione documentale strutturata è quindi un prerequisito essenziale per l'adozione di strumenti basati sull'intelligenza artificiale nella Pubblica Amministrazione. 

 

PDND e data governance: il valore dei dati integrati

 

La Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND) è uno strumento chiave per favorire la condivisione sicura e standardizzata delle informazioni tra Enti, abbattendo i silos informativi. 

L’interoperabilità tramite API, il rispetto degli standard semantici e sintattici e l'integrazione della PDND nei gestionali degli Enti locali permettono di migliorare la qualità e la gestione dei dati, fondamentali per qualsiasi progetto di AI nella PA. 

Tuttavia, la PDND da sola non basta: serve una vera strategia di data governance, che gestisca accesso, qualità, sicurezza e compliance dei dati. Solo così i dati potranno diventare un asset strategico per il futuro della Pubblica Amministrazione. 

 

Intelligenza Artificiale nella PA: innovare con consapevolezza

 

L’intelligenza artificiale rappresenta una svolta epocale, ma va adottata con consapevolezza e su fondamenta solide.

È essenziale procedere in modo graduale, costruendo prima un’infrastruttura digitale robusta, per poi introdurre l’AI come strumento di supporto all’efficienza, non come sostituto di processi non ancora maturi.
 Anche noi di Deda Next stiamo affiancando gli Enti locali in questo percorso, sviluppando soluzioni innovative basate sull'AI: dai chatbot per l’assistenza ai cittadini, fino all’integrazione di automazioni intelligenti all'interno di CiviliaNext, il nostro gestionale SaaS. 

In conclusione, per una digitalizzazione efficace della PA l'adozione dell'intelligenza artificiale deve poggiare su solide basi tecnologiche e organizzative. Ripartire dalle fondamenta — interoperabilità, gestione documentale, data governance — è il primo passo per una transizione digitale sostenibile e davvero capace di mettere l’innovazione al servizio dei cittadini.